L'ombra del doping sull'Ajaccio di Ravanelli e Ventrone. "Ci davano delle cose..."
C'è l'ombra del doping sull'Ajaccio. La squadra francese, allenata fino a qualche giorno fa da Fabrizio Ravanelli, trema per le dichiarazioni di Cedric Hengbart, che accusa direttamente l'ex attaccante della Juve e Giampiero Ventrone, preparatore atletico che ha seguito 'Penna Bianca' nell'infelice esperienza francese. “Fin dall'inizio della stagione ci consigliavano di prendere delle cose (integratori di creatina) che aiutavano a migliorare le prestazioni. Io sono stato tra i pochi a rifiutarmi. Ho 33 anni e dieci di carriera alle spalle, non vado ad impasticcarmi proprio adesso“. Rivelazioni choc quelle di Hengbart, riportate da Il Fatto Quotidiano, con il giocatore messo fuori rosa da oltre un mese forse proprio per essersi rifiutato di assumere gli integratori consigliati da Ventrone. Lo scorso 21 settembre inoltre, in seguito alla sconfitta contro il Rennes, quasi l'intera squadra dell'Ajaccio venne sottoposta ad un controllo antidoping.
La difesa di Ravanelli, esonerato dopo l'ultima sconfitta in campionato contro il Valenciennes con l'Ajaccio ultimo in classifica, non si fa attendere: "Ai giocatori - dichiara - venivano dati regolari integratori che si possono trovare anche al supermercato. Hengbart era stato messo fuori rosa per scelta tecnica".
Ravanelli e Ventrone non sono tuttavia nuovi a questo tipo di accuse. Ai tempi in cui l'uno giocava e l'altro lavorava per la Juventus, furono coinvolti nell'inchiesta per l'utilizzo di farmaci sospetti che nel 2007 portò alla chiusura del processo con la Cassazione che ritenne provata la somministrazione di farmaci nell'ambiente bianconero (eccezion fatta per l'Epo), annullando difatti l'assoluzione in Appello ma dichiarando tuttavia prescritti i reati.